Le funzioni fondamentali del CCM stabilite al 2° comma, lettere a), b), c), d) dell’art. 16 L. R. 19/1994, così come modificata dalla L. R. n. 3/1999, sono:

  1. assicurare i controlli di qualità dal lato della domanda, specie con riferimento ai percorsi di accesso ai servizi;
  2. promuovere l’utilizzo di indicatori di qualità dei servizi dal lato dell’utente, definiti a livello regionale, sentiti gli organismi di partecipazione dell’utenza;
  3. sperimentare indicatori di qualità dei servizi dal lato dell’utente, definiti a livello aziendale, che tengano conto di specificità locali;
  4. sperimentare modalità di raccolta e analisi dei segnali di disservizio.

Con riferimento a tali funzioni, il CCM, ai sensi della Delibera di Giunta Regionale n. 320/2000, hanno il compito di verificare il grado di coinvolgimento dell’Azienda nel miglioramento della qualità della comunicazione col cittadino nei seguenti ambiti:

a) l’attuazione delle metodologie di rilevazione della qualità dal lato dell’utente, anche attraverso formalizzati collegamenti con l’URP;
b) la realizzazione delle iniziative di rilevazione della soddisfazione dell’utenza;
c) la realizzazione di iniziative di educazione e promozione della salute e di protezione dal rischio;
d) l’attuazione delle proposte di miglioramento conseguenti l’analisi e la valutazione dei processi aziendali che determinano insoddisfazione dell’utente;
e) l’aggiornamento della Carta dei Servizi aziendale e il mantenimento degli impegni assunti dall’Azienda nella Carta dei Servizi.

Il CCM comunica alla Direzione Generale Aziendale il nominativo del proprio rappresentante in seno al CCRQ; questo, di norma, è individuato nella figura del Presidente del CCM, che però può nominare un suo delegato. L’Azienda trasmette quindi alla Regione il nominativo del rappresentante, in attuazione della Delibera di Giunta Regionale n. 508/2001.

Per l’adempimento delle proprie funzioni il CCM può sviluppare le seguenti azioni:

a) esame di documenti e normativa;
b) espressione di pareri;
c) attivazione di gruppi di lavoro ad obiettivo;
d) confronto con esperti;
e) partecipazione ad attività formative interne o rivolte ad utenti;
f) promozione e realizzazione di incontri con i cittadini sui progetti del CCM e sui risultati raggiunti con la propria attività;
g) partecipazione alla definizione dei bisogni di salute della popolazione ed alla progettazione di servizi;
h) partecipazione ad attività aziendali di indagine della soddisfazione dei cittadini;
i) promozione e realizzazione di attività di verifica autogestite nell’ambito degli aspetti che riguardano la qualità dei servizi dal lato del cittadino (indicatori ex art. 14 D.lgs. 502/1992, Carta dei Servizi, rispetto dei percorsi assistenziali, ecc.);
j) partecipazione e promozione a programmi e progetti di educazione e promozione alla salute, nonché di prevenzione dei rischi;
k) partecipazione al monitoraggio dei segnali di disservizio e rilevazione di criticità emergenti;
l) proposte di progetti di miglioramento e collaborazione alla loro realizzazione;
m) promozione di progetti di umanizzazione dei servizi;
n) partecipazione alla definizione, alla rilevazione e all’analisi di indicatori aziendali per la valutazione della qualità dal lato dell’utente.

Per la realizzazione delle attività programmate può essere richiesto il supporto dei servizi aziendali.

Al CCM non possono essere attribuiti compiti e competenze che sconfinano nell’attività gestionale ed organizzativa istituzionalmente di competenza dell’Azienda.

Tutti i membri del CCM sono tenuti a collaborare alla piena attuazione delle decisioni
assunte.

Piano annuale delle attività

Il Presidente del CCM elabora entro un mese dall’insediamento, e successivamente entro il primo trimestre di ogni anno, il piano annuale delle attività da svolgere, che viene sottoposto all’approvazione del CCM.

Il piano è suscettibile di modifiche in caso di necessità e viene trasmesso al Direttore Generale aziendale.

Per tematiche trasversali il piano potrà essere modificato con gli altri CCM del territorio provinciale.

Il piano annuale delle attività può prevedere anche percorsi formativi per i membri del CCM.

Relazione annuale

Il Presidente elabora la relazione annuale sull’attività svolta, che viene sottoposta all’approvazione del CCM entro il primo trimestre dell’anno successivo e poi trasmessa al Direttore Generale aziendale. L’Azienda pubblica la relazione nel proprio sito web e la trasmette al CCRQ.

Può inoltre, in accordo col CCM, darne ampia evidenza, diffondendola alle Associazioni
rappresentative dei cittadini e alla stampa (comunicato, conferenza stampa, conferenza).

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