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Lo scorso 21 novembre a Roma il dott. Giorgio Soliani (dirigente medico presso l’Unità Operativa di Chirurgia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara, centro di Tirocinio della Scuola Nazionale di Parete Sic – Ishaws) e il dott. Mirco Santini (Direttore Unità Operativa Interaziendale Governo dei Percorsi Outpatient) hanno ritirato il premio “Lean Ideas (rivolto ai migliori progetti di riorganizzazione nel mondo Healthcare) per la gestione del percorso del paziente affetto da diastasi dei muscoli retti.

Il Lean Healthcare & Lifescience Award nasce nel 2018 con l’obiettivo di premiarei migliori progetti di riorganizzazione einnovazione di stampo Lean provenientidal mondo Healthcare e Lifescience.


LA DIASTASI DEI MUSCOLI RETTI DELL’ADDOME è una patologia caratterizzata da un’eccessiva separazione dei muscoli retti dell’addome. È stata considerata per molto tempo solo un problema estetico ma può essere causa di importanti alterazioni nella meccanica del bacino e del core (ovvero il complesso di muscoli indispensabili per dare sostegno alla colonna vertebrale, controllare la posture ed evitare dolore e lesioni) con ripercussioni sulla qualità di vita delle pazienti. Può infatti provocare incontinenza urinaria, lombalgia ed alterazione della normale funzione gastro-intestinale. Le donne risultano essere le più colpite. Dai dati Istat 2021 sulle nascite, si stima che ogni anno in Italia circa 100mila donne sviluppino una diastasi più o meno grave.

Per il trattamento e la cura di questi pazienti nasce, nel giugno di quest’anno, il primo progetto pilota “DIA – Inclusione e Arruolamento delle pazienti con Diastasi dei muscoli Retti” presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria e l’Azienda USL di Ferrara, prime in Italia a conseguire la Certificazione della Parità di Genere.

Il gruppo di lavoro creatosi all’interno del progetto vede la partecipazione di esperti (chirurgo plastico, neurochirurgo, radiologo, chirurgo generale, ginecologo, ostetrica, fisiatra, fisioterapista, componente infermieristica, urologo, dietista, anestesista, medico di medicina generale, neurologo e gastroenterologo) ed ha realizzato uno strumento automatizzato, di supporto al chirurgo, in grado di fornire la valutazione sull’opportunità di arruolare, o meno, un determinato paziente affetto da questa patologia per l’intervento chirurgico. Lo “score semaforico”, sulla base dei dati inseriti dal chirurgo in sede di vista, restituirà infatti uno di questi 3 esiti: candidabile alla chirurgia, procedura chirurgica sconsigliata e non candidabile alla chirurgia.

Tutto questo con l’obiettivo di creare il primo Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) in Italia sul percorso delle pazienti con diastasi dei muscoli retti, grazie anche alla collaborazione dell’Associazione “Diastasi Donna Odv”.


Cos’è la Chirurgia della parete addominale. Questa chirurgia si occupa del trattamento dei difetti della parete più comunemente noti come ernie, laparoceli o diastasi dei muscoli retti dell’addome. Con il termine “ernia” intendiamo la protrusione di un organo interno verso l’esterno, in una sede che non gli appartiene. Le ernie possono essere primitive (ombelicali, inguinali, epigastriche) o ernie secondarie, definite anche laparoceli, che sono formazioni erniarie in corrispondenza della sede di un pregresso intervento chirurgico. Le ernie ed i laparoceli nel tempo tendono ad aumentare di volume e possono comportare delle complicanze anche gravi, oltre ad essere spesso invalidanti o antiestetiche. Per questi motivi hanno, il più delle volte, un’indicazione al trattamento chirurgico, che è l’unico in grado di risolvere il problema in modo definitivo.


L’Ambulatorio delle Ernie e Patologie della Parete Addominale. La crescente richiesta da parte di pazienti provenienti dal territorio ferrarese ma anche extra provinciale ed extra regionale ha creato l’esigenza di istituire un ambulatorio dedicato alla chirurgia della parete addominale. L’ambulatorio è dedicato ai pazienti affetti da ernia, laparocele, diastasi dei muscoli retti al fine di diminuire le tempistiche di attesa per la visita chirurgica e programmare l’intervento per questo tipo di patologia benigna, che può tuttavia risultare invalidante e a rischio di complicanze qualora affrontata chirurgicamente in modo tardivo o in regime di urgenza. I pazienti vengono operati con le più moderne tecniche chirurgiche che prevedono, nella maggior parte dei casi, l’utilizzo di protesi di materiale sintetico o biosintetico a rinforzo della parete addominale. Esse consentono di ridurre drasticamente le recidive, il dolore postoperatorio e le complicanze a lungo termine. Permettono poi, nei casi meno complessi, la dimissione dopo poche ore di osservazione e la ripresa delle normali attività quotidiane in tempi estremamente ridotti – anche entro la settimana. Gli approcci chirurgici utilizzati rientrano nella filosofia della Tailored Surgery, per la quale si individua il trattamento su misura per ogni singolo paziente in base al tipo di patologia, alla situazione clinica, alla costituzione del paziente, al suo stile di vita, alle sue esigenze ed alle sue eventuali comorbidità. Gli interventi possono essere eseguiti con tecnica open (con incisioni di dimensioni il più possibile contenute) o con tecnica mini-invasiva laparoscopica o robotica.




Nella foto da sinistra: Mirco Santini, Giorgio Soliani

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Ultimo aggiornamento

26-11-2024 10:11

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