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Il 17 settembre di ogni anno si celebra la Giornata nazionale per la sicurezza delle cure e della persona assistita. La ricorrenza è stata istituita su richiesta della Sub Area Rischio Clinico della Commissione Salute coordinata dalla Regione Emilia-Romagna ed invita le varie istituzioni a promuovere “l’attenzione e l’informazione sul tema della sicurezza delle cure e della persona assistita, nell’ambito delle rispettive competenze e attraverso idonee iniziative di comunicazione e sensibilizzazione”.
La tematica scelta dalla World Health Organization (WHO) per celebrare la sesta edizione 2024 è il miglioramento dei processi diagnostici per garantire la sicurezza dei pazienti (“Improving diagnosis for patient safety”). Con slogan di quest’anno - “Get it right, make it safe!”, “Fai la cosa giusta e rendila sicura!” - l’OMS richiama ad uno sforzo per ridurre in modo significativo gli errori diagnostici attraverso interventi radicati nei processi, nei fattori umani e nel coinvolgimento attivo dei pazienti, delle loro famiglie, degli operatori sanitari e dei leader sanitari.
L’impegno delle Aziende Sanitarie Ferraresi si concretizza attraverso una campagna di comunicazione ed informazione coinvolgendo la popolazione tramite la realizzazione di video pillole inerenti azioni di miglioramento riguardanti la sicurezza delle cure promosse nei processi diagnostici. In particolare i focus saranno:
- progetto Radiologia domiciliare;
- diagnostica di laboratorio di prossimità (POCT);
- percorso del campione biologico dal prelievo al referto di laboratorio.
IL PROGETTO RADIOLOGIA DOMICILIARE è attivo da gennaio 2023 e si rivolge agli ospiti delle strutture sociosanitarie, Centri residenza anziani (CRA) e Centri socio-riabilitativi residenziali (CSRR) convenzionati, di tutto il territorio provinciale, nonché ai pazienti ricoverati presso gli Hospice. Il video spiegherà il progetto che prevede l’erogazione delle prestazioni radiologiche agli utenti all’interno delle strutture residenziali a valenza socioassistenziale.
DIAGNOSTICA DI LABORATORIO DI PROSSIMITÀ (POCT). Il Video, per quanto riguarda questo progetto, illustrerà come utilizzare la strumentazione POCT, quale diversa modalità organizzativa del servizio di Laboratorio (che integra e non sostituisce), in grado di fornire una diagnostica rapida e in prossimità del punto di cura del paziente. Verrà data evidenza della sicurezza e qualità del dato, garantite dal ruolo centrale del Laboratorio nel governo e nella supervisione da remoto dei dispositivi POCT e nella formazione/assistenza al personale utilizzatore, esterno al laboratorio clinico.
PERCORSO DEL CAMPIONE BIOLOGICO DAL PRELIEVO AL REFERTO DI LABORATORIO. Nel video verranno evidenziate le procedure messe in atto per garantire la corretta identificazione del paziente al momento del prelievo e le corrette modalità di raccolta del campione e di trasporto; presa in carico all’arrivo in Laboratorio e valutazione di idoneità del campione all’analisi. Percorso sia del campione che del flusso dei dati analitici all’interno del Laboratorio. Inoltre verrà illustrata la fase di valutazione di dati/grafici/immagini, validazione clinica e produzione del referto con trasmissione al Fascicolo Sanitario Elettronica per una rapida visualizzazione da parte dell’utente e/o del medico curante; eventuale segnalazione di valori critici da parte del laboratorio al medico.
“I settori che vengono utilizzati dal professionista sanitario medico e non medico – commenta la prof.ssa Rosa Maria Gaudio, Risk Manager delle Aziende Sanitarie Ferraresi - nell’ambito di attività diagnostica e terapeutica sono oggi impregnati da innovazione tecnologica continua, così veloce nella sua formulazione da immaginare l’utilizzo di intelligenza artificiale in tempi molto prossimi. Oggi i progressi tecnologici - e di conoscenza scientifica - all’interno dei settori della Medicina di Laboratorio e della Diagnostica per Immagini, sono tali che necessitano di sviluppo di adeguate procedure e programmi che ne regolamentino la attività e contemporaneamente ne promuovano sicurezza per i pazienti e gli operatori. Solo in questo modo si può procedere con attività che tutelano la salute dei pazienti e identifichino gli aspetti tecnici ed organizzativi delle strutture sanitarie ed aziendali sanitarie”.
“La comprensione degli errori in termini di tipologia, frequenza, cause e impatto sul paziente è essenziale per individuare e implementare misure preventive efficaci, volte a ridurre il rischio di eventi avversi. – mette in evidenza il dott. Enrico Mazzoli, Responsabile Sicurezza delle Cure dell’Azienda USL di Ferrara - Un sistema di gestione del rischio clinico ben strutturato e gestito correttamente può raccogliere un’ampia gamma di informazioni, derivanti sia da eventi sintomatici (come il reporting degli incidenti) sia da eventi asintomatici (come l’analisi che valuta punti di forza, debolezze, opportunità e minacce). Questi dati sono fondamentali per misurare, monitorare e migliorare vari aspetti del processo e dei suoi risultati”.
“I progressi tecnologici – sottolinea il dott. Michele Chiarini, Responsabile Sicurezza delle Cure dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara - all’interno dei settori della Medicina di Laboratorio e della Diagnostica per Immagini, necessitano di sviluppo di programmi educativi e di continua promozione di strategie che aumentino la sicurezza all’interno del processo; strategie che coinvolgono tutti i Professionisti Sanitari in equipe per la valutazione dei rischi e la redazione di procedure di sicurezza strettamente correlate”.
“Il POCT (Point of Care Testing) – prosegue la dott.ssa Fulvia Pasi, Dirigente delle Professioni Sanitarie Area Tecnica - consente di eseguire test di laboratorio direttamente vicino al paziente, senza l’invio del campione al laboratorio ottenendo risultati in tempi rapidi, migliorando l'efficacia delle cure. Rappresenta un’integrazione del laboratorio e come tale, deve garantire gli stessi standard di qualità e affidabilità degli esami svolti in laboratorio. E’ un processo trasversale che coinvolge più servizi e figure professionali – tra cui medici, infermieri e tecnici di laboratorio – che insieme collaborano per ottenere risultati sicuri. La qualità dei risultati del POCT dipende fortemente dalla comunicazione e dalla collaborazione tra i diversi operatori, fondamentali per la sicurezza del paziente e l'affidabilità dei risultati”.
“Lo scopo del progetto di radiologia domiciliare – commenta il dott. Massimo Leoni, Dirigente delle Professioni Sanitarie Area Tecnica - è garantire una continuità delle cure ed una “presa in carico“ globale del paziente, attraverso l’attivazione di un servizio, fornendo prestazioni radiologiche a persone non autosufficienti o all’interno di strutture residenziali a valenza socioassistenziale o all’interno degli istituti penitenziari, che necessitano di una assistenza personalizzata, garantendo l’assistenza sanitaria in completa sicurezza”.
“La ricerca di flessibilità nell'erogazione dei servizi e di un maggior coordinamento tra le prestazioni erogate per fornire attività volte al mantenimento della salute sempre più personalizzate, integrate e quindi adeguate ai bisogni dei pazienti rappresenta un obbiettivo che il nostro Sistema Sanitario Nazionale cerca di sviluppare fin dalla sua istituzione. - mettono in evidenza il prof. Melchiore Giganti (Direttore del Dipartimento di Diagnostica per immagini e di laboratorio) e il dott. Roberto Rizzati (Direttore Struttura complessa Radiologia Provinciale dell’AUSL di Ferrara - La prossimità delle cure costituisce inoltre un perno dell’organizzazione della sanità regionale, e nella nostra provincia l’istituzione della radiologia domiciliare ne rappresenta un importante esempio. Il sevizio non è rivolto a tutti i cittadini, ma risulta particolarmente utile ed efficace in quelle situazioni in cui lo spostamento del paziente in una struttura sanitaria costituisce un rischio clinico per lo stesso, o si preveda un costo superiore per ottenere un equivalente beneficio clinico”.
“In Medicina di Laboratorio – conclude la dott.ssa Sara Ghisellini, Responsabile facente funzioni dell’Unità Operativa Complessa di Patologia Clinica - il concetto della fusione di tecnologie e di ruolo guida dell’informatica, combinando dati e nozioni cliniche per ottimizzare i processi diagnostici e migliorare l’accuratezza dei risultati, è presente da diversi anni ma, proprio per questo, sarà necessario mantenere una visione prospettica, per rendere l’innovazione tecnologica sempre più prestante e al servizio della medicina personalizzata. I laboratori continueranno sempre più a puntare sull’uso dell’intelligenza artificiale, dell’apprendimento automatico e dei flussi di lavoro digitali, per trasformare l’assistenza sanitaria e rivoluzionare la diagnostica, potenziandone precisione ed efficienza”.