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Mariachiara Sensi

L’INIZIATIVA DI FERRARA. Sabato 27 novembre 2021 si celebra la Giornata nazionale del Parkinson e più di 90 centri italiani specializzati nella diagnosi e nel trattamento organizzeranno incontri e seminari per confrontarsi sulle principali tematiche della malattia. Anche l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara partecipa all’iniziativa organizzando una manifestazione dal titolo “Parkinson & Movimento”.
Nella giornata dedicata alla Malattia di Parkinson pertanto, il Centro Disordini del Movimento (Coordinato dalla dott.ssa Mariachiara Sensi), dell’Unità Operativa di Neurologia (diretta dalla prof.ssa Valeria Tugnoli) dell’Ospedale di Cona, promuoverà un incontro dedicato all’attività fisica e all’importanza del movimento. Domenica 28 novembre 2021 (dalle ore 10.00 fino alle ore 13.00) persone affette da Parkinson, familiari, caregivers e neurologi parteciperanno ad una simbolica prova di Triatlhon-Staffetta (nuoto- ciclismo-camminata in nordic walking) che si svolgerà nelle aree verdi del Parco Urbano e nella piscina comunale Bacchelli.
IL “CENTRO DISORDINI DEL MOVIMENTO” nasce circa 25 anni fa dall’esigenza di rispondere in maniera multidisciplinare alle richieste dei pazienti affetti da patologie degenerative del sistema nervoso centrale, quali i parkinsonismi, le distonie e le coree che rappresentano, facendo riferimento al recente “Piano Nazionale delle Cronicità”, una delle emergenze terapeutiche più importanti da gestire nei prossimi decenni. Nello specifico l’ambulatorio dedicato si occupa della fase più complessa della “malattia di Parkinson”. Ma in egual maniera anche dei più rari disordini del movimento ad esordio giovanile per i quali è necessaria un’adeguata e precoce presa in carico, considerate le alte richieste funzionali, sia lavorative che sociali, di questi pazienti. Attualmente l’ambulatorio segue circa 300 pazienti l’anno, il 30% dei quali presenta un esordio giovanile, (con circa 600 accessi annuali), e si avvale di diverse collaborazioni, in primis quella fisiatrica, ma anche deglutologica, cognitiva, pneumologica e gastroenterologica, necessarie per gestire le diverse patologie in maniera ottimale. Oltre all’attività mirata alla diagnosi e terapia medica dei pazienti con disordini del movimento, la Neurologia, in collaborazione con l’Unità Operativa di Neurochirurgia, Neuroradiologia e Riabilitazione, è uno dei tre Centri della Regione Emilia-Romagna autorizzato agli impianti di neurostimolatori cerebrali profondi (Stimolazione Cerebrale Profonda o Deep Brain Stimulation - DBS) per i pazienti affetti da Malattia di Parkinson avanzata e complicata o da Distonia. Nell’ambito delle terapie avanzate per la Malattia di Parkinson, la Neurologia offre la possibilità di impianto di pompe per infusione continua di “levodopa carbidopa infusionale (Duodopa)” con oltre 60 pazienti trattati a tutt’oggi.

LA MALATTIA DI PARKINSON (MP) è il secondo disordine neurodegenerativo, in termini di frequenza, dopo la malattia di Alzheimer. Nei paesi industrializzati ha un’incidenza di circa 12/100.000 persone all’anno con una prevalenza, di circa 2 milioni di individui affetti. La prevalenza e l’incidenza aumenta con l’età. La prevalenza nella popolazione italiana è recentemente stata stimata essere di 150-260 casi per 100.000 abitanti. L’incidenza (numero di nuovi casi all’anno) in Italia è di circa 22-30/100.000 casi all’anno. L’età media di inizio della malattia è intorno ai 60 anni, ma esistono forme ad esordio precoce (inferiore ai 50 anni) o ad esordio giovanile (tra i 21 e i 50 anni). Si calcola che in Emilia-Romagna ci siano 18.000 malati di Parkinson e che la frequenza giovanile sia pari al 1,1%. Nella nostra provincia, se guardiamo l’andamento dei casi con patologie neurodegenerative, notiamo che per quanto riguarda La malatita di Parkinson, Alzheimer e demenza senile dal 2009 al 2017 si è avuto un aumento dell’incidenza, mentre per SLA, SM e demenza vascolare l’andamento rimane costante.  Considerando invece la Malattia di Parkinson, il S. Anna  presenta il tasso di mortalità più basso di tutta la regione, con un tasso di 6,1 contro 9,3 dell’Emilia-Romagna.
(Dati e tabelle tratti dal report: Profilo di salute definitivo della provincia di Ferrara, Dicembre 2018)


Dati di letteratura recenti e sempre più numerosi confermano che, sebbene non esistano terapie in grado di prevenire o modificare l’andamento di questa malattia neurodegenerativa, sicuramente un corretto stile di vita (dieta, correzione e prevenzione dei fattori di rischio cardio e cerebrovascolare) e l’attività fisica (attività aerobica almeno 3 volte a settimana) rappresentano dei fattori importanti in grado di modificare positivamente l’andamento della malattia e la sopravvivenza. In particolare l’esercizio fisico viene considerato uno dei trattamenti con effetto protettivo in grado di rallentare la progressione della malattia. L’attività fisica è infatti in grado di incidere positivamente sulla qualità della vita delle persone affette agendo non solo a livello motorio (nel camminare, muoversi, nella postura e equilibrio e nella prevenzione e riduzione delle cadute) ma anche a livello cognitivo migliorando la plasticità cerebrale, l’attenzione, il pensiero, la memoria e l’apprendimento.

Ultimo aggiornamento

30-08-2022 17:08

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