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Giovedì 14 aprile, per quasi 10 ore, si sono succedute all’Ospedale di Cona equipe chirurgiche provenienti da tutta Italia. E’ la prima volta che accade all’ospedale S. Anna e ha suscitato una grande soddisfazione dei Team coinvolti che hanno ringraziato - commossi - i famigliari del donatore che hanno dato l’assenso al prelievo degli organi.

“Una complessa attività multidisciplinare - ha commentato la Dottoressa Paola Bardasi, Commissario Straordinario dell’Azienda Ospedaliera-Universitaria di Ferrara - che fondendo complessi aspetti etici e tecnici ha portato a compimento la volontà della famiglia del donatore: salvare altre vite. Non possiamo che ringraziarli per aver acconsentito, nonostante il dolore per la perdita, a favorire quella che rappresenta l’unica concreta speranza per molti malati. Un gesto di straordinario altruismo”.

Il prelievo è avvenuto dopo valutazione di idoneità che vede coinvolti il reparto di Rianimazione, l’Ufficio di coordinamento alle donazioni di organi e tessuti dell’Ospedale di Ferrara e il Centro Regionale Trapianti Emilia Romagna.

L’eccezionalità di questa donazione è caratterizzata dal cosiddetto “prelievo multiviscerale”. Si tratta di un intervento rarissimo ed estremamente complesso (dal 2002 al 2021 in Italia ne sono stati effettuati soltanto 16, di cui 10 in Emilia Romagna) che permette di trapiantare nel paziente ricevente fegato, pancreas e intestino

L’organizzazione dell’attività per il complesso intervento di prelievo è iniziato il giorno precedente all’intervento ed è andato avanti per tutta la notte fino alle 18 di giovedì 14 aprile.

La Direzioni Medica e la Direzione delle Professioni Sanitarie hanno programmato l’attività delle sale operatorie e del Team operatorio del “Sant’Anna” mentre il Coordinamento regionale Trapianti dell’Emilia Romagna ha attivato la macchina organizzativa e disposto l’invio delle équipe specializzate a livello nazionale per il prelievo multiviscerale, dei polmoni e dei reni.

Tutto questo è stato possibile grazie ad un modello organizzativo di eccellenza che ha il compito, attraverso i centri di alta specialità dislocati sul territorio, di garantire ai pazienti in attesa di trapianto una risposta ottimale e uniforme a livello nazionale.

Come una vera e propria rete anche quella dei trapianti è dotata di ‘nodi’ - simbolo delle varie competenze delle strutture afferenti e coinvolte nell’operatività e attività dei trapianti - e di ‘fili’ che uniscono da nord a sud i vari centri per soddisfare i bisogni nazionali. Un obiettivo possibile grazie al coinvolgimento di operatori di comprovata e differente expertise che operano all’interno della rete.

“Nell’arco del 2021 -  sottolinea la dottoressa Bortolazzi -  l’attività è tornata ai livelli pre-covid, la regione Emilia Romagna si conferma come una delle regioni con il maggior numero di donazioni in rapporto alla popolazione e Ferrara è allineata ai dati dei centri presenti in regione analoghi all’Ospedale di Cona, la grande sensibilità della cittadinanza ferrarese è concretizzata in una sempre più alta percentuale di consensi alla donazione”.

Ultimo aggiornamento

30-08-2022 17:08

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