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Sono circa 20 milioni le persone in Italia in sovrappeso e l'obesità è in crescita (circa 650 milioni di obesi nel mondo secondo la rivista “The Lancet”): un fenomeno che ha assunto le dimensioni di una “piaga sociale”, costituendo uno dei maggiori problemi di salute non solo nei paesi industrializzati, ma anche in quelli in via di sviluppo. Ogni anno, al fine si sensibilizzare la popolazione su questa problematica, il 4 marzo viene celebrata la Giornata Mondiale dell’Obesità. Preoccupanti i dati relativi all’età infantile, con circa 39 milioni di bambini al di sotto dei 5 anni che possono essere considerati obesi nel 2020.

Azienda Usl e Azienda Ospedaliero – Universitaria di Ferrara sono impegnate su diversi aspetti che riguardano questa importantissima problematica sociale. Sono molteplici i servizi che operano sul Territorio e all’interno dell’Ospedale di Cona.


L’UNITA’ OPERATIVA DI IGIENE DEGLI ALIMENTI E NUTRIZIONE, AZIENDA USL DI FERRARA (diretta dalla dott.ssa Cristina Saletti del Dipartimento di Sanità Pubblica Azienda Usl di Ferrara), opera nel campo della sicurezza alimentare e della nutrizione preventiva e – in collaborazione con gli altri Servizi del Dipartimento di Sanità Pubblica – svolge interventi atti a contrastare il sovrappeso e l’obesità nella popolazione ferrarese con un particolare impegno nella promozione di sani stili di vita. L’Unità Operativa è attualmente composta da 8 dietiste (che operano prevalentemente nelle Case della Salute del territorio della provincia di Ferrara), 3 medici e 1 biologo.

L’Unità Operativa partecipa attivamente a tutti gli interventi di sorveglianza del sovrappeso e dell’obesità coordinati dal Ministero e dalla Regione Emilia-Romagna, garantisce la valutazione dei menù proposti nella ristorazione scolastica e socio assistenziale, promuove iniziative formative e informative su alimentazione sana, sicura e sostenibile nelle scuole e in tutti i contesti che possano contribuire a supportare cambiamenti e garantisce l’attività di counselling nutrizionale di gruppo ed individuale. Al proposito sono 7 gli ambulatori nutrizionali SIAN dislocati sul territorio ferrarese (Ferrara, Portomaggiore, Argenta, Copparo, Codigoro, Comacchio e Cento) che offrono consulenza mirata alla prevenzione/controllo del sovrappeso, dell’obesità e delle malattie cronico degenerative correlate per circa 10.000 prestazioni l’anno. Agli ambulatori si accede su richiesta del medico di Medicina Generale, del Pediatra di Libera Scelta o di medici specialisti e l’accesso avviene esclusivamente su prenotazione presso tutti i CUP e le farmacie abilitate.

L’attività, rivolta anche ai bambini e agli adolescenti con problemi di sovrappeso e obesità, aderisce al progetto regionale “Bimbi in forma” che, con il coinvolgimento dei Pediatri di libera Scelta, vede in campo un’equipe multidisciplinare composta da dietista, medico dello sport e laureato in scienze motorie, con l’obiettivo di favorire l'adozione di uno stile di vita alimentare e motorio più salutare. Il percorso, che prevede 5 incontri e un follow-up a un anno, è completamente gratuito ed è svolto prevalentemente presso gli ambulatori della Medicina dello Sport presso l’ex Motovelodromo di via Bianchi a Ferrara.


Il sovrappeso e l’obesità – mette in evidenza la dott.ssa Saletti - rappresentano un’emergenza sanitaria che ci impone di mettere in campo sempre di più azioni che consentano di contrastare e prevenire questa condizione. E’ per tale motivo che stiamo lavorando, in collaborazione con tutti i professionisti della salute (Medici di Medicina Generale, Pediatri di libera scelta, medici specialisti, odontoiatri, infermieri, fisioterapisti, igienisti dentali etc.), ma anche con il mondo della scuola, dello sport, con le associazioni e con gli Enti locali, per mettere a sistema tutte quelle buone pratiche accreditate scientificamente nel campo dell’alimentazione e dell’attività fisica, che possano aiutare i cittadini a mantenersi in salute, superando la separazione fra prevenzione e cura”.


L’UNITÀ OPERATIVA DI DIABETOLOGIA TERRITORIALE, AZIENDA USL DI FERRARA. L'obesità può portare a una serie di problemi di salute importanti, tra cui uno dei più temibili è il diabete. Si tratta di una malattia caratterizzata da livelli elevati di zucchero nel sangue. Ci sono due tipi principali di diabete: di “tipo 1” e di “tipo 2”. Quello di “tipo 1” si verifica quando il corpo non produce insulina, un ormone che regola il livello di zucchero nel sangue. Il “tipo 2" compare invece quando il corpo non utilizza correttamente l'insulina che produce, portando ad un aumento del livello di zucchero nel sangue. L'obesità è un fattore di rischio significativo per lo sviluppo del diabete di tipo 2.

L’impegno dei team diabetologici operanti nella nostra provincia è svolgere un’azione volta a contrastare gli effetti dell’obesità, attraverso l’operato congiunto di infermieri, medici e dietisti che offrono un approccio personalizzato alle migliaia di persone che devono gestire quotidianamente il carico della patologia diabetica, utilizzando strumenti terapeutici di comprovata efficacia.


“La sfida attuale e futura dei sistemi sociali e sanitari – il dott. Marcello Monesi, Direttore dell’Unità Operativa – si concretizza nell’adozione di percorsi di attività fisica strutturata e di alimentazione equilibrata nell’ampia fascia della popolazione a rischio che permettano di prevenire l’insorgenza del diabete e delle malattie del metabolismo associate al sovrappeso e all’obesità”.


I dati provenienti dagli ambulatori diabetologici della nostra provincia mostrano un’alta percentuale di sovrappeso e obesità nelle persone con tipo 2: dei circa 9.000 pazienti diabetici accolti negli ultimi 12 mesi presso gli ambulatori della Diabetologia Territoriale, il 37% si presenta in sovrappeso e ben il 35% è obesa. Il dato del diabete tipo 2 è certamente preoccupante ma non sorprende, essendo questa forma di diabete intimamente connessa con il sovrappeso e l’obesità, che nella maggior parte dei casi sono i principali determinanti della patologia. Un discorso a parte merita il diabete tipo 1: come è noto, questo tipo di diabete dipende da una patologia del sistema immunitario che distrugge le cellule del pancreas deputate alla produzione di insulina. Il diabete tipo 1 non si associa classicamente all’obesità, e nell’immaginario collettivo è sempre stato individuato come il “diabete dei magri”; i dati in nostro possesso sembrano smentire ciò, in quanto tra i diabetici tipo 1 seguiti presso gli ambulatori del Servizio il 32% è in una condizione di sovrappeso e il 15% è obeso. “Questo dato – conclude il dott. Monesi - testimonia come il problema dell’eccesso ponderale sia ormai diffuso a tutte le fasce di età, di popolazione, di stato sociale; il contrasto all’obesità è una sfida necessaria per promuovere la salute delle popolazioni e per tutelare la sostenibilità dei sistemi sanitari”.


IL CENTRO PER LO STUDIO E IL TRATTAMENTO DELLE MALATTIE DEL METABOLISMO, ATEROSCLEROSI E NUTRIZIONE CLINICA, AZIENDA OSPEDALIERO – UNIVERSITARIA DI FERRARA. All’interno dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara è presente, ormai da oltre un decennio, un ambulatorio dedicato allo Studio e al trattamento dell'Obesità e delle sue complicanze. A questo Servizio è possibile accedere su proposta del Medico di Medicina Generale o di Medici Specialisti. L'Ambulatorio eroga mediamente 800 prestazioni all’anno ed è in grado di guidare il paziente lungo un percorso di calo ponderale, con un approccio multidisciplinare, offrendo tutte le opzioni terapeutiche disponibili, dalla terapia comportamentale fino ai farmaci ed alla chirurgia bariatrica.


“Molto spesso – dichiarano la prof.ssa Angelina Passaro, Responsabile dell'Ambulatorio Centro per lo Studio e il Trattamento delle Malattie del Metabolismo, Aterosclerosi e Nutrizione Clinica e il prof. Edoardo Dalla Nora, Dirigente Medico Unità Operativa di Medicina Interna Universitaria del S.Anna - il paziente obeso riceve dal Medico solo l’invito a mangiare meno e a muoversi di più, atteggiamento che sottintende che il paziente sia l’unico responsabile di tale condizione e che nega, di fatto, la presenza di una vera e propria malattia. Questa forma di “stigma clinico” si affianca allo stigma sociale che il soggetto obeso sperimenta fin dall’età scolare. Tuttavia, il non riconoscere l’obesità come malattia cronica, comporta che a questa condizione non vengano dedicate le stesse risorse, in termine di ricerca e assistenza, che vengono destinate alle altre patologie”.


DIREZIONE DELLE PROFESSIONI SANITARIE, AZIENDA OSPEDALIERO – UNIVERSITARIA DI FERRARA. L'ambulatorio offre consulenze su nutrizione, corrette abitudini alimentari, misurazione dei valori antropometrici (con rilevazione di peso ed altezza) e valutazioni strumentali della composizione corporea (massa magra e massa grassa).


“Per salvaguardare l’umanizzazione, la funzionalità e il comfort alberghiero delle persone obese ricoverate presso l’Azienda Ospedaliero Universitaria S. Anna – evidenzia la dott.ssa Melissa Teodorini della Direzione delle Professioni, responsabile della Qualità Logistico – Alberghiera - sono a disposizione, all’occorrenza, 4 letti bariatrici elettrici. Tali presidi sono progettati per integrarsi con gli altri letti utilizzati nell’ambiente sanitario, contribuendo al rispetto della dignità pur fornendo tutte le funzionalità necessarie anche agli operatori che si occupano di pazienti obesi. Si tratta di un’attrezzatura dedicata per il recupero del paziente ma, allo stesso tempo, contribuisce a ridurre il rischio di infortuni di pazienti e operatori”.


“L’obesità è una condizione ampiamente prevenibile. L’Indice di Massa Corporea o Body Mass Index - illustra la dott.ssa Simona Colombari – è il sistema di misurazione che permette l’individuazione delle condizioni di sovrappeso e obesità; esso si ottiene dividendo il peso, espresso in Kg, per il quadrato dell’altezza, espressa in metri. L’IMC, anche se fornisce informazioni incomplete: non dà informazioni né sulla distribuzione del grasso, né sulla distinzione tra massa grassa e massa magra, è, in ambito medico, il più utilizzato per la correlazione con lo stato di salute”.


“Nelle consulenze effettuate da noi Dietiste – prosegue la dott.ssa Cristina Sgarbila percentuale di sovrappeso o obesi è di almeno il 60% del totale dei pazienti, tenendo conto che nel territorio ferrarese il tasso di prevalenza dell’obesità negli adulti si attesta attorno al 12%. Non esiste un’alimentazione ideale per tutti, ogni individuo dovrebbe seguire una dieta adatta alla propria persona per età, sesso e condizioni di salute generale. L’alimentazione, infatti, è uno dei fattori che contribuisce maggiormente alla promozione e al mantenimento del buono stato di salute”.


“Una sana alimentazione - dichiara la dott.ssa Annachiara Piva - associata a uno stile di vita attivo è un valido strumento per la prevenzione, la gestione e il trattamento di molte malattie. L’impatto dell’obesità e delle sue conseguenze in termini sociali giustifica la necessità di intraprendere interventi urgenti ed incisivi per contrastare la diffusione del fenomeno”.


L’UNITA’ OPERATIVA DI NUTRIZIONE CLINICA AZIENDA USL (diretta dal dott. Stefano Parini), istituita da pochi mesi, sta attivando dinamiche operative in sinergia con tutte le equipe qui che si occupano di nutrizione, condividendo quanto sia importante lavorare e collaborare con tutti i Professionisti presenti nella nostra Provincia che si occupano di queste problematiche.


L’OBESITÀ costituisce un serio fattore di rischio per mortalità e morbilità, sia di per sé (complicanze cardiovascolari, respiratorie ed infiammatorie) sia per le patologie ad essa frequentemente associate quali diabete mellito, ipertensione arteriosa, iperlipidemia, osteoartrosi, neoplasie (endometrio, mammella, prostata e colon). L’obesità interessa tutte le fasce di età. Al proposito un problema particolarmente grave è quello dell’insorgenza dell’obesità tra bambini e adolescenti, esposti fin dall’età infantile a difficoltà respiratorie, problemi articolari, mobilità ridotta, ma anche disturbi dell’apparato digerente e di carattere psicologico.

Inoltre, chi è obeso in età infantile lo è spesso anche da adulto: aumenta quindi il rischio di sviluppare precocemente fattori di rischio di natura cardiovascolare (ipertensione, malattie coronariche, tendenza all’infarto) e condizioni di alterato metabolismo, come il diabete di tipo 2 o l’ipercolesterolemia.


I DATI A FERRARA, IN EMILIA ROMAGNA E IN ITALIA. Secondo il sistema di sorveglianza regionale “Passi” emerge come in Emilia-Romagna siano presenti il 31,1% di persone adulte in sovrappeso e il 10,6% di persone adulte obese (il 50,8% di questi soggetti ha ricevuto il consiglio di “perdere peso” da parte di un operatore sanitario). Secondo l’indagine OKkio 2019 in Emilia-Romagna il 26% dei bambini di 8-9 anni è in eccesso ponderale (19,2% in sovrappeso e 7,2 % con obesità); pressochè sovrapponibile il dato per la provincia di Ferrara, dove il 25,8% dei bambini è in eccesso ponderale con minor prevalenza di obesità rispetto al dato Regionale (5,7%).

Dal punto di vista epidemiologico, in Italia, i dati della sorveglianza PASSI sulla popolazione adulta tra i 18 e i 69 anni (periodo 2020-2021) portano a stimare che il 44,7% degli adulti siano sovrappeso o obesi (32,5% in sovrappeso e 10,4% obesi), prevalenza che cresce, dati riferiti dagli intervistati “PASSI d’Argento” (sistema di sorveglianza dedicato alle persone dai 65 anni in su), all’aumentare dell’età in quanto la maggior parte degli ultra 65enni (57%) risulta essere in eccesso ponderale (43% in sovrappeso, 14% obeso). L’essere in eccesso ponderale è una caratteristica più frequente al crescere dell’età, fra gli uomini rispetto alle donne, fra le persone con difficoltà economiche e fra le persone con un basso livello di istruzione. I dati di sorveglianza di Okkio alla Salute 2019 sulla popolazione infantile portano a stimare che 3 bambini su 10 siano in eccesso di peso (20,4% sovrappeso e 9,4% obesi). La prevalenza, secondo l’indagine HBSC 2021, diminuisce nell’adolescenza: 24,3 % negli 11enni, 22,6% nei 13enni, 20,9% nei 15enni con prevalenza maggiore nei maschi rispetto alle femmine.

Le indicazioni fornite dal ministero della Salute per prevenire sovrappeso e obesità prevedono di:

- limitare il consumo di grassi e zuccheri, molto abbondanti soprattutto nei cibi confezionati e nei soft drink;

- aumentare il consumo di verdure, legumi, cereali integrali e, in generale cibi freschi, non processati;

- seguire una dieta variata, riducendo le porzioni, nel caso in cui si voglia perdere peso;

- limitare l’alcol;

- non ricorrere al cibo come genere di conforto, nel caso in cui ci si senta depressi o giù di corda;

- dare ai bambini un buon esempio in materia di alimentazione;

- svolgere una regolare attività fisica: gli adulti dovrebbero fare almeno 30 minuti al giorno per 5 volte alla settimana attività fisica aerobica di intensità moderata (camminare a passo veloce, andare in bicicletta, nuotare, ballare). Per i bambini sono indicati almeno 60 minuti al giorno; nel caso in cui si desideri perdere peso, il livello di attività fisica dovrà essere gradualmente incrementato.


COME SI MISURA IL SOVRAPPESO/OBESITÀ. Negli adulti la definizione di obesità si basa sull’indice di massa corporea (IMC o BMI = peso/altezza2); si parla di sovrappeso quando il rapporto è compreso tra 25 e 29.9 e di obesità per BMI maggiore o uguale a 30. Per i bambini, la definizione di obesità si basa sul 95° percentile aggiustato per età e sesso.


Per consultare il comunicato stampa regionale sul tema obesità, cliccare su questo link:

https://notizie.regione.emilia-romagna.it/comunicati/2023/marzo/sanita-sabato-4-marzo-la-giornata-mondiale-contro-l2019obesita-l2019impegno-dell2019emilia-romagna-per-la-prevenzione-e-il-trattamento-della-patologia-gia-a-partire-dall2019infanzia-donini-201cmantenere-alta-l2019attenzione-sui-fattori-di-rischio-e

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Ultimo aggiornamento

03-03-2023 11:03

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