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Il 17 maggio è la Giornata Mondiale dell'Ipertensione. Il tema di quest'anno è “Misurare la Pressione Sanguigna con precisione, controllarla periodicamente, vivere più a lungo”. L'ipertensione arteriosa è una patologia autonoma e contemporaneamente un fattore di rischio per la cardiopatia ischemica.


LA CARDIOLOGIA DEL S. ANNA. Il Prof. Gabriele Guardigli, Direttore dell’Unità Operativa di Cardiologia dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Ferrara, sottolinea che “l'ipertensione è una delle principali cause di malattia e morte prematura in tutto il mondo. Questa è una condizione medica grave che aumenta significativamente i rischi per cuore, cervello e malattie renali. Una pressione eccessiva può alterare la parete delle arterie, riducendo il flusso del sangue e ossigeno al cuore, portando a ulteriori complicazioni. La Cardiologia di Ferrara è particolarmente attenta al problema e tutti i pazienti ricoverati sono sottoposti quotidianamente al controllo della pressione arteriosa da parte del personale infermieristico. Inoltre, al S. Anna, è attivo un Centro dell'Ipertensione Arteriosa diretto dalla dott.ssa Benedetta Boari, nell'ambito della Unità Operativa di Clinica Medica diretta dal prof. Roberto Manfredini con attività clinica, di visite e di monitoraggio delle 24 ore (Holter pressorio)”.


LA PATOLOGIA. Si stima che oltre un miliardo di adulti di età compresa tra i 30 e i 79 anni siano affetti da ipertensione, quasi due terzi dei quali vivono in paesi a basso medio reddito. La maggior parte delle persone con ipertensione non ne è consapevole perchè può non avere segni o sintomi di avvertimento: motivo per cui viene indicato come "killer silenzioso".

Solo il 40% circa delle persone affette da ipertensione viene diagnosticata e trattata e solo il 21 % di tutti gli adulti ipertesi ha la pressione sotto controllo. Per questo motivo è essenziale misurare regolarmente la pressione arteriosa nella popolazione adulta.


I fattori di rischio modificabili includono alimentazione, consumo eccessivo di sale, inattività fisica, fumo, consumo di alcol, obesità. Mente i fattori di rischio non modificabili includono una storia familiare di ipertensione, età superiore ai 65 anni, comorbidità come diabete o malattie renali. Lo screening della popolazione, gli interventi sullo stile di vita, la diagnosi precoce e la gestione, nonchè il monitoraggio regolare, possono aiutare a prevenire la progressione della malattia e le complicanze come infarto, ictus e danni renali.

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Ultimo aggiornamento

17-05-2023 14:05

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