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Proseguono gli appuntamenti in occasione di (H)OPEN WEEK ONDA, una settimana per la salute della donna. Dal 19 al 25 aprile 2021, in occasione della sesta Giornata nazionale della salute della donna, l’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Ferrara (inserita nel network degli ospedali Bollini Rosa) offrirà una serie di iniziative in diverse aree specialistiche. L’obiettivo è la promozione dell’informazione e dei servizi per la prevenzione e la cura delle principali patologie femminili.

A questo link è possibile consultare le informazioni su tutti gli appuntamenti: https://www.ospfe.it/area-comunicazione/news/h-open-week-onda-anche-il-s-anna-aderisce-alla-sesta-edizione

Queste le iniziative che si svolgeranno (o che prenderanno il via) nella giornata di mercoledì 21 aprile 2021.

INFORMAZIONI SULLE PATOLOGIE CARDIOVASCOLARI.

INCONTRI VIRTUALI APERTI ALLA POPOLAZIONE. Mercoledì 21 e giovedì 22 aprile dalle ore 14.00 alle ore 15.00. Prenotazione dal 19 al 22 aprile (9.00-12.30) allo 0532.236269 o cardiologia@ospfe.it

PER COLLEGARSI: https://stream.lifesizecloud.com/extension/8745777/9c77fb8f-0544-4c02-b1a7-f1d87dbf98a0

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COLLOQUI TELEFONICI CON IL CARDIOLOGO.

COLLOQUI TELEFONICI INDIVIDUALI. Mercoledì 21 e giovedì 22 aprile dalle ore 14.00 alle ore 15.00. Prenotazione dal 19 al 22 aprile (9.00-12.30) allo 0532.236269 o cardiologia@ospfe.it

LA PREVENZIONE IN MEDICINA. La partecipazione della Cardiologia a “Open Week” rientra nel progetto “Ferrara Città della Prevenzione”, e si basa sulla valutazione della Carta Del Rischio Cardiovascolare ai cittadini che lo desiderano, con l’obiettivo di conoscere e trattare, i principali fattori di rischio.

Le varie pandemie nei secoli non si sono mai risolte con farmaci, ma, grazie a miglioramenti dello stato sociale e degli stili di vita. La pandemia dei nostri giorni è rappresentata, in particolare, dalle malattie cardiovascolari, di cui già l’85% possono essere evitate con modifiche degli stili di vita ed interventi di prevenzione.

Tuttavia, la società civile ed il mondo medico prestano poca attenzione alla prevenzione che rappresenta in Europa solo il 3% della spesa sanitaria ed in Italia ancora meno. Le malattie cardiovascolari sono la prima causa di morte nella popolazione femminile e maschile in Europa. Si stima che causi 4,35 milioni di decessi ogni anno nei 52 stati che compongono la Comunità Europea secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e più di 1,9 milioni di decessi in Europa. Sono anche la causa principale di disabilità e di ridotta qualità di vita. Eppure tali malattie sono fondamentalmente prevenibili. L’OMS stima che una riduzione anche modesta, ma simultanea della pressione arteriosa, dei livelli di colesterolo, dell’obesità e del fumo potrebbe ridurre di più del 50% la loro incidenza. Sebbene il tasso di mortalità per malattie cardiovascolari nell’Unione Europea sia in diminuzione, vi è un numero crescente di uomini e donne che convivono con esse. Questo paradosso è correlato dall’aumento dell’aspettativa di vita e alla migliorata sopravvivenza delle persone che ne vengono colpite.

Nonostante ciò, la morte cardiovascolare continua ad essere la maggiore causa di decesso nel mondo. Questo vuol dire che non si è risolto il problema, ma lo si è semplicemente rimandato e trasformato da patologia acuta a cronica. Quindi la cardiologia non deve abbassare la guardia, al contrario, deve progredire ulteriormente per scoprire trattamenti innovativi per combattere le malattie cardiovascolari. La vera sfida, però, non è quella di progredire nel trattamento di tali malattie cardiovascolari, bensì nel prevenirle. La prevenzione, dunque, è il futuro e ciò che più conta è che oggi vi sono tutti i presupposti per lanciare delle vere e proprie campagne di prevenzione.

Lo studio INTERHEART, condotto in 33 paesi nel mondo, ci dice chiaramente che se riuscissimo a cambiare gli stili di vita e quindi modificare i classici fattori di rischio cardiovascolare della popolazione mondiale, potremmo prevenire il 90% delle malattie cardiovascolari. Le strategie preventive si basano sul cambiamento di particolari abitudini comportamentali e sulla correzione di condizioni patologiche che possono predisporre all’insorgenza delle malattie cardiovascolari.

Se non vi è dubbio quindi che prevenire è meglio che trattare, non vi è neanche dubbio però che prevenire è straordinariamente difficile. Prevenire, infatti, vuol dire avere coscienza che l’individuo, entro certi limiti, è il regista del proprio stato di salute. Di conseguenza deve conoscere ed evitare o combattere i fattori di rischio cardiovascolari, modificando quanto possibile lo stile di vita quotidiana.

Sembra facile, ma non lo è. Prevenire vuol dire resistere, specialmente da bambini, a tutti i messaggi che la nostra società ci invia e propone, sfidare interessi economici enormi come quelli portati avanti dalle industrie alimentari, del tabacco e dei trasporti.

VISITE AMBULATORIALI NEUROLOGICHE PER DONNE CON SINDROME “LONG-COVID19”.

COLLOQUI INDIVIDUALI IN PRESENZA. Mercoledì 21 aprile dalle ore 15.00 alle 18.00 presso l’ambulatorio n. 3 - 2E2. Prenotazione obbligatoria scrivendo a clinicaneurologica@ospfe.it

L'infezione da SARS-CoV2, anche dopo l'effettiva guarigione, potrebbe essere responsabile di svariati disordini neurologici che possono essere legati a compromissioni organiche a carico del sistema nervoso ma anche e soprattutto al distress psicologico che l’infezione e l'eventuale ricovero ha comportato. Tale condizione è da attribuirsi alla prolungata percezione di ansia per lo stato di salute con il rischio di una somatizzazione del disagio psichico. L'iniziativa ONDA 2021 in ambito neurologico si rivolge pertanto a donne di ogni età con sindrome “long-COVID19” ossia che manifestino sintomi di carattere neurologico (disturbi di memoria, movimento, equilibrio, disagio psichico, fatica, etc) in seguito a infezione da SARS-CoV2, allo scopo di indagare uno spettro clinico talvolta sottovalutato ma con potenziale elevato impatto sulla qualità di vita.

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Ultimo aggiornamento

30-08-2022 17:08

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