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Sono circa 735 milioni le persone che soffrono la fame nel mondo eppure la FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura) stima che a livello globale, il 13% del cibo viene perso nella catena di distribuzione, dal post-raccolto alla pre-vendita al dettaglio e un ulteriore 17% del cibo viene sprecato a livello familiare. Questi dati oltre a sottolineare la grande diseguaglianza che ancor oggi si osserva nell’accesso al cibo da parte della popolazione in tutto il mondo, ci impongono di riflettere anche in merito al fatto che la produzione di cibo destinato ad essere sprecato impatta pesantemente sulla salute dell’ambiente, degli animali e dell’uomo.
Per tale motivo le aziende sanitarie ferraresi continuano ad impegnarsi nella lotta contro lo spreco alimentare su vari fronti per sensibilizzare e prevenire lo spreco di cibo a casa, nelle scuole, nelle comunità aziendali e nella filiera alimentare. Un impegno etico, sociale, economico e anche a tutela dell’ambiente, scelto come tema chiave dell'11esima Giornata Nazionale di Prevenzione dello Spreco Alimentare, in programma il 5 febbraio 2024 che avrà come tema “Make the Difference. Stop #foodwaste”.
In tale campo i servizi di sicurezza alimentare dell’Azienda USL di Ferrara stanno lavorando da anni su più versanti: promuovere il recupero del cibo “ancora buono” ai fini di solidarietà sociale, sperimentare nuove strategie per ridurre lo spreco nelle mense scolastiche, sensibilizzare i giovani e coinvolgere le scuole nella lotta allo spreco.
Il recupero del cibo ancora buono in Emilia Romagna è regolamentato dalle “Linee guida regionali per il recupero, la distribuzione e l'utilizzo di prodotti alimentari per fini di solidarietà sociale”, che sono state declinate per facilitare e diffondere la pratica della donazione di cibo in eccedenza, garantendo la sicurezza alimentare del prodotto ancora buono ma che rischia di essere buttato.
Un impegno che coinvolge tutti gli attori della catena solidale: chi dona (operatori del settore alimentare), chi controlla (servizi di sicurezza alimentare AUSL e Nas) e chi riceve (organizzazioni benefiche) affinché il sistema della donazione sia trasparente e sicuro in tutti i passaggi, nel rispetto dei requisiti di sicurezza igienico-sanitaria di confezionamento, conservazione, trasporto fino alla consumazione da parte di chi ne ha bisogno.
“Il nostro compito è quello di essere dei “facilitatori” nel diffondere questa pratica di recupero delle eccedenze alimentari, garantendo che il cibo donato sia sano e sicuro” spiegano la dott.ssa Cristina Saletti, Direttrice dell’Unità Operativa di Igiene degli Alimenti e Nutrizione e il dott. Giovanni Dell’Orfano, Direttore dell’Unità Operativa di Igiene Alimenti di Origine Animale, impegnati da anni in attività di formazione rivolta specialmente alle associazioni di Volontariato per “diffonderne l’impatto sanitario oltrechè etico e sociale: è dimostrato che un alimento sprecato impatta molto di più sull’ambiente e sulla salute rispetto a un alimento consumato, in termini di produzione di Co2”.
I Servizi dell’Ausl sono anche quotidianamente impegnati nella divulgazione e promozione delle nuove “Linee Guida Regionali per l’offerta di alimenti e bevande salutari e sostenibili nelle scuole” che mirano a condividere con i Servizi di Ristorazione e con il mondo della scuola non solo menù che dal punto di vista della nutrizione sono equilibrati ma anche sempre più sostenibili, con l’aumento della proposta di alimenti di origine vegetale, attenzione alla riduzione dello spreco e incentivazione alla donazione delle eccedenze. A tal proposito nel corso del 2023 sono stati validati positivamente 80 menù proposti dai Servizi di Ristorazione Collettiva che operano nelle scuole della provincia di Ferrara, risultati conformi alla nuove linee guida.
L’impegno nella lotta allo spreco alimentare vede, inoltre, sempre più coinvolto il mondo della Scuola che ha la possibilità, aderendo alla “rete di scuole che promuovono salute” di strutturare con i Servizi di Sicurezza Alimentare dell’AUSL di Ferrara percorsi congiunti e continuativi che includano formalmente la promozione della salute e del benessere nelle relazioni tra pari e con gli adulti di riferimento all’interno del sistema educativo di istruzione e formazione. La promozione di un’alimentazione sana, sicura e sostenibile rientra nei percorsi proposti nel Catalogo ‘Scuole che promuovono salute 2023-2024’ dell’Azienda Unità Sanitaria Locale e dall’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara.
“L’ultimo appello delle Aziende Sanitarie ferraresi è rivolto ai consumatori – concludono Saletti e Dell’Orfano - affinché ciascuno di noi possa fare la propria parte, nel quotidiano, attraverso azioni e comportamenti concreti, quali una gestione più consapevole degli acquisti alimentari, della dispensa e del frigorifero nonché una lettura attenta dell’etichettatura dei prodotti che permettano di prevenire e combattere lo spreco domestico”.
IL PROGETTO “#MENOSPRECOPIUSOLIDARIETÀ”. Il progetto è attivo dal 2016 e il Sant’Anna, nel 2023, ha donato 2.654 pasti: 959 primi, 709 secondi, 639 contorni e 347 pizze.
I pasti ricavati dal Self-Service dell’ospedale di Cona, alla chiusura della linea di distribuzione, vengono consegnati alla “Casa di Stefano” dell’associazione Viale K che ospita persone in situazione abitativa precaria (sfratto), di abbandono, di pericolo fisico e psicologico. Un ulteriore tassello per continuare ad agire la corsia solidale che continua ad essere attiva grazie alla collaborazione tra la Direzione delle Professioni Sanitarie e il Servizio di Ristorazione.
“Alla chiusura del Self-Service dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria S. Anna - ha dichiarato la dott.ssa Melissa Teodorini, Responsabile Infermieristico Comfort Logistico Alberghiero della Direzione delle Professioni Sanitarie del S. Anna – vengono prelevate le porzioni di pasti dai banchi/scaldavivande. Le pietanze vengono predisposte in contenitori termo-sigillati e ritirate dall’autista dell’Associazione. In questo modo garantiamo il mantenimento igienico e di qualità del cibo durante il percorso. Questo progetto viene curato grazie all'impegno delle dietiste dell'Azienda Simona Colombari, Cristina Sgarbi e Annachiara Piva e alla disponibilità di Stefano Veronesi, capo Centro del servizio ristorazione, unitamente ai coordinatori e operatori di cucina”.