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Anche l’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Ferrara è da sempre impegnata a fianco dei pazienti affetti da questa patologia. Il “Centro Sclerosi Multipla - Gestione farmaci ad alta complessità”, diretto dalla dott.ssa Luisa Maria Caniatti, ha come scopo la presa in carico della persona con SM durante le diverse fasi della malattia, dalla diagnosi alla gestione delle terapie, fino alle fasi più avanzate.
Al centro SM afferisce una popolazione di 700 pazienti residenti nella provincia di Ferrara o provenienti dalle province limitrofe. La malattia colpisce oltre 122.000 persone in Italia con una diffusione doppia nelle donne rispetto agli uomini; si stimano a Ferrara più di 20 nuovi casi l’anno, con una incidenza stimata tra 5.5 e 6 per 100.000 abitanti. Il valore dei casi prevalenti è stimato intorno ai 198 per 100.000 abitanti. La patologia è diagnosticata nella maggior parte dei casi tra i 20 e i 40 anni di età; non sono rari i casi pediatrici, con esordio prima dei 18 anni e le forme ad inizio tardivo oltre i 50.
La SM è caratterizzata da un decorso imprevedibile, talvolta progressivamente invalidante ed è una delle più frequenti cause di disabilità nelle persone giovani adulte. I sintomi più diffusi della SM sono rappresentati da: difficoltà motorie, disturbi visivi, perdita di equilibrio, spasticità, mancanza di forza, fatica, dolore neuropatico, difetti sensitivi, alterazioni genito-urinarie, deficit cognitivi, alterazioni dell’umore.
Un trattamento precoce può evitare la progressione della malattia e l'aumento di disabilità. La terapia deve mirare a prevenire l’accumulo delle lesioni, tenendo in considerazione che più l’intervento è precoce, più risulterà efficace a lungo termine. Negli ultimi 25 anni si sono fatti enormi progressi nella ricerca di terapie in grado di modificare il decorso della patologia. In particolare il neurologo può disporre, oggi, di numerosi farmaci e anche di trattamenti innovativi in grado di agire selettivamente sul sistema immunitario, riducendo gravità e frequenza degli attacchi e rallentando la progressione della malattia. Tutto questo ha un ruolo fondamentale nel modificare sostanzialmente le prospettive di un giovane che riceve oggi la diagnosi di SM.