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In occasione del World Cancer Day, che come ogni anno si celebra il 4 febbraio, anche l’Azienda Ospedaliero-Universitaria e l’Azienda USL di Ferrara scendono in campo per sensibilizzare la cittadinanza sul tema della prevenzione e della cura.
“Nel 2023 – commenta il prof. Antonio Frassoldati, Direttore Dipartimento Onco-ematologia - sono stimati in Italia 395.000 nuove diagnosi di tumore (il 49% delle quali nel sesso femminile), con un aumento, negli ultimi 3 anni, di oltre 18.000 casi. Non vi è dubbio che gli sforzi debbano essere concentrati nella prevenzione della malattia, che in larga misura è ottenibile con la riduzione del fumo di sigaretta, con l’attenzione al regime alimentare, con il contrasto dell’obesità e con il potenziamento di un’attività fisica continuativa. Ma sono in aumento anche le neoplasie a genesi virale, in particolare quelle legate ad infezioni da papillomavirus, o HPV, o a virus dell’epatite B: la vaccinazione contro questi ceppi virali è quindi da incentivare, soprattutto negli adolescenti e nei giovani. Allo stesso modo, la prevenzione secondaria, con i programmi di screening (per i tumori della mammella, del colon-retto e della cervice uterina), ha mostrato di poter anticipare efficacemente la diagnosi, permettendo di trattare i tumori in fase precoce o quando ancora la malattia non ha raggiunto la fase di malignità. Per altri tumori, come quelli del polmone e della prostata, si stanno sviluppano programmi di diagnosi precoce, e le nuove tecnologie potranno offrire importanti vantaggi in questi campi. Il Piano Europeo per la lotta contro il cancro pone peraltro al primo posto della sua agenda gli aspetti di prevenzione e diagnosi precoce, per la loro capacità di ridurre significativamente la mortalità per questa malattia, ed il carico per la sua gestione sui servizi sanitari e sulle famiglie. L’obiettivo europeo è quello di raggiungere almeno il 90% della popolazione interessata dai programmi di screening.
“Per la lotta contro il cancro – sottolinea la dott.ssa Palmonari, Responsabile Unità Operativa Epidemiologia, screening oncologici, programmi di promozione della salute dell’Azienda Usl - è fondamentale prestare la dovuta attenzione alla prevenzione e aderire ai programmi di screening oncologico attivi sul territorio”.
Gli screening organizzati dell’Azienda USL di Ferrara sono:
- quello cervicale (PAP test o HPV Test) per la prevenzione del tumore al collo dell’utero;
- quello mammografico per la diagnosi precoce del tumore alla mammella;
- quello colorettale per la prevenzione del tumore del colon-retto.
“Aderire ai programmi di screening – prosegue Palmonari - significa entrare in un percorso diagnostico-terapeutico integrato, totalmente gratuito, che si occupa di gestire, quando necessario, anche tutti gli eventuali approfondimenti diagnostici, i successivi trattamenti di cura e i controlli. Partecipare allo screening consente, inoltre, una diagnosi precoce (prima della comparsa di sintomi) e, grazie a questa, più guarigioni, con una notevole riduzione della mortalità per i tumori del colon retto, della mammella e della cervice uterina e una diminuzione di nuovi tumori del colon retto e del collo dell’utero, curando le lesioni pretumorali.
Dati aggiornati mostrano una significativa riduzione dell'incidenza e della mortalità proprio grazie alla prevenzione e alla diagnosi precoce: nella “popolazione target” i tumori della cervice uterina si sono ridotti del 40% e la mortalità del 50%; l'incidenza delle forme avanzate di carcinoma mammario sono diminuite del 31% e la mortalità del 56%; si è registrato un calo significativo di nuovi tumori del cancro del colon-retto del tasso di mortalità, sia negli uomini, rispettivamente del 33% e del 65%, che nelle donne, rispettivamente del 21% e del 54%”.
“L’equità di accesso alla diagnosi ed alle cure – riprende il prof. Frassoldati - è al secondo posto dell’agenda europea, anche attraverso la disponibilità di metodiche sofisticate e personalizzate per la diagnosi, e attraverso la disponibilità di terapie innovative. Negli ultimi anni abbiamo peraltro assistito ad un aumento notevolissimo del numero di nuovi farmaci, sia rivolti a specifici bersagli presenti nei diversi tumori, sia attraverso la creazione di farmaci cosiddetti immunoconiugati (capaci di trasportare il chemioterapico in modo selettivo su cellule tumorali dotate di particolari sistemi di ancoraggio), sia ancora attraverso farmaci in grado di riattivare la risposta immunitaria bloccata dal tumore. Per usare al meglio questi farmaci possiamo disporre di marcatori molecolari che guidano la scelta, identificabili con tecniche di biologia molecolare di ultima generazione, che possiamo ricercare sulle cellule tumorali, ma anche nel sangue del paziente. Ferrara è stata recentemente indicata dalla Regione Emilia-Romagna come sede in cui quest’ultimo tipo di indagini potrà essere centralizzato”.
Tutte le innovazioni e i miglioramenti messi in atto hanno certamente come obiettivo quello di migliorare non solo la salute ma anche e soprattutto la qualità di vita dei pazienti.
“Il miglioramento della qualità della vita – prosegue Frassoldati - rappresenta un’altra importante sfida. Se da un lato è aumentata la possibilità di guarigione e di lunghe sopravvivenze, dall’altro è necessario garantire ai pazienti una vita il più possibile normale, nella quale siano semplificate le modalità di accesso alle strutture, i contatti con gli specialisti e la gestione di una condizione di cronicità da parte del Medico di Medicina Generale. In questo solco si inseriscono importanti sviluppi dell’organizzazione dell’assistenza, rappresentati dalla deospedalizzazione del percorso di cura con il potenziamento delle attività presso le Case di Comunità, dallo sviluppo della telemedicina come strumento facilitato e semplificato di continuità di rapporto fra paziente e medico, ed infine dal coinvolgimento sempre maggiore della medicina generale nei percorsi di controllo della malattia nelle fasi di quiscenza o nelle fasi di gestione domiciliare.
A Ferrara nel corso del 2023 è stato attivato il primo nucleo di oncologia territoriale (progetto On-Connect), con la creazione di un punto specialistico presso la Casa di Comunità S. Rocco, che ha già preso in carico oltre 60 pazienti per terapie a bassa complessità erogativa e per controlli, ed è in programma l’apertura di un analogo punto specialistico presso la Casa di Comunità di Comacchio. Anche la possibilità di comunicare a distanza attraverso l’uso di strumenti informatici è una realtà in grado di accorciare le distanze fra paziente e medico, di semplificare l’accesso alla valutazione di uno specialista e di evitare spostamenti non necessari. La telemedicina rappresenta anche in oncologia, come già dimostrato per altre discipline, un’importante area di progresso nelle fasi di monitoraggio della malattia e delle terapie, che potrà giovarsi anche di strumenti automatici di rilevazione di parametri clinici utili a migliorare la gestione della malattia e la sicurezza del paziente”.
Il progetto On-Connect all’interno della Casa della Comunità di San Rocco è stato avviato ufficialmente il 19 ottobre del 2023, con il coinvolgimento di uno specialista Oncologo, 3 infermieri (2 per turno) e 6-8 Infermieri di famiglia e di Comunità (IFeC). Per garantire un'assistenza di qualità e dedicata, nel 2023, in collaborazione con il Servizio interaziendale di Formazione, è stato realizzato un corso formativo specifico che ha visto la partecipazione di più di 100 partecipanti tra professionisti sanitari, medici e farmacisti. Ad oggi il numero di pazienti gestiti dal DSA di San Rocco sono 60 e il numero totale di prestazioni effettuate sono 242.
Il programma On-Connect prevede un’importante partecipazione attiva da parte del paziente e dei familiari nella gestione della cura e, durante il periodo in cui il paziente esegue le terapie, viene contattato dall’IFeC per un aggiornamento delle condizioni e per la verifica di eventuali effetti collaterali. Se necessario l’IFeC si reca a domicilio per il monitoraggio dei sintomi e per fornire interventi di educazione alla gestione della terapia. Il monitoraggio da parte dell’IFEC a domicilio del paziente è sicuramente il valore aggiunto del progetto. Ad oggi gli utenti presi in carico sono 35.
Le priorità sono lo sviluppo di equipe multidisciplinari all'interno dei PDTA (Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali) per l'attuazione del Piano Strategico Oncologico Nazionale 2023-2027, in linea con le Linee d'indirizzo per la Rete Oncologica ed Emato-Oncologica della Regione Emilia Romagna DGR n. 2316 del 27/12/2022 in una logica di “percorso longitudinale” delle attività sanitarie svolte (dalla prevenzione delle patologie oncologiche ed ematologiche al fine vita), telemedicina senza trascurare l'importante innovazione del "robot" per il trattamento chirurgico di patologie oncologiche toraciche, addominali e urologiche attraverso tecniche innovative ed all’avanguardia.
"La prossimità delle cure - evidenzia la Direttrice Assitenziale dell'Azienda Ospedaliera e dell'Azienda USL di Ferrara, dott.ssa Marika Colombi - in un paziente oncologico finanche alla gestione domiciliare rappresenta la vera sfida dello sviluppo della territorailità".
“Rimane centrale – conclude il prof. Frassoldati - creare intorno al paziente una rete di supporto, che integri l’assistenza familiare con la partecipazione del sociale e dei servizi sanitari. Questo è il compito principale della Rete Oncologica Regionale e delle sue articolazioni locali, rappresentate dal Dipartimento Integrato Oncoematologico e dal neonato Coordinamento Locale Oncologico ed Ematologico. Quest’ultimo riunisce infatti rappresentanti delle istituzioni sanitarie, degli specialisti di settore, della medicina territoriale, dei servizi sociali e del terzo settore, con l’obiettivo di creare le corrette sinergie per realizzare le reti di sostegno ai pazienti con tumore ed alle loro famiglie, coordinando nel modo più proficuo le risorse e le attività. Un passaggio ineludibile, se si vuole veramente affrontare il “problema cancro”, che non riguarda solo la diagnosi e le terapie ma anche e soprattutto la vita (nel senso più ampio) delle persone ammalate”.