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Controversie nel trattamento del carcinoma mammario”: questo il titolo dell’appuntamento scientifico che avrà luogo venerdì 16 giugno 2023, dalle ore 9.00 alle 17.20, presso l’Aula Magna del Polo Didattico all’ospedale di Cona. Responsabile scientifico dell’evento - che vedrà gli interventi di esperti di livello internazionale - è il prof. Antonio Frassoldati (nella foto), Direttore del Dipartimento di Onco-ematologia di Ferrara.


Il convegno intende affrontare proprio le tematiche in cui sono presenti controversie relative alla scelta terapeutica più opportuna, che costituiscono motivo di discussione quotidiana nei meeting multidisciplinari. Attraverso l’analisi delle evidenze disponibili e la loro valutazione critica, esperti di livello internazionale nell’ambito dell’oncologia senologica, affronteranno le tematiche controverse e forniranno una chiave di interpretazione utile alla discussione e al trasferimento dei dati scientifici nella pratica clinica. Il convegno affronterà, inoltre, aspetti legati alle possibilità di innovazione organizzativa nella gestione delle pazienti con tumore mammario, nello scenario di evoluzione della sanità delineata dal PNRR e dal DM77. Il tutto orientato a favorire la piena integrazione fra assistenza ospedaliera e territoriale, in una logica di prossimità di cura che mantenga appropriatezza, sicurezza, efficacia ed efficienza come cardini del sistema.


Il carcinoma mammario rappresenta la patologia tumorale in cui sono state sviluppate le principali innovazioni in ambito oncologico: dagli screening, ai trattamenti conservativi, alle terapie neoadiuvanti e fino allo sviluppo delle terapie targettizzate. Un’evoluzione continua in termini di strategie terapeutiche e di nuovi farmaci, che ha permesso fondamentali miglioramenti nella cura della malattia. Nonostante ciò, e forse proprio per il largo numero di opzioni disponibili, rimangono molte aree di incertezza (le cosiddette “zone grigie”), dove le evidenze per la scelta dei trattamenti sono ancora insufficienti a definire uno standard. Il tumore della mammella rappresenta la neoplasia a maggiore incidenza, con oltre 55000 nuovi casi in Italia, e con circa 500 nuovi casi nella provincia di Ferrara.


I progressi terapeutici in questo ambito sono numerosi e continui, permettendo di prevedere la completa guarigione in oltre il 65% dei casi, e sopravvivenze oltre i 5 anni in oltre il 90%. Nella fase della malattia diffusa le numerose terapie oggi disponibili permettono, a buona ragione, di parlare di malattia cronica, in tutti i diversi sottotipi, con previsione di ulteriori importanti miglioramenti.


L’obiettivo dei moderni trattamenti – di cui si parlerà durante l’incontro del 16 giugno - è quello di offrire a ciascuna paziente la terapia più appropriata in rapporto alle caratteristiche cliniche e biologiche della malattia, ma anche in rapporto alle caratteristiche della paziente. Questo per massimizzare l’efficacia e ridurre al minimo i rischi di effetti indesiderati delle cure, a breve e lungo termine. Il convegno vedrà anche un momento di discussione - con la partecipazione dei dirigenti regionali, dei clinici della nostra regione e di rappresentanti dei pazienti - sugli aspetti di tipo organizzativo che la nuova Rete Oncologica Regionale, sulla base delle indicazioni del PNNR mission 6 e del DM 77, pone alla Rete dei Centri di Senologia. Il tutto con l’obiettivo di valutare quanto i progressi tecnologici possano favorire modelli di sanità e di cura più vicini alle pazienti, che superino una gestione unicamente ospedaliera della malattia e aprano a modelli che tendono al mantenimento di una maggiore “normalità” di vita anche durante i trattamenti.


“Sempre più – mette in evidenza il prof. Frassoldati - è necessario parlare di prospettive prolungate di gestione della malattia, con terapie meno invasive, meno complesse nella loro modalità di somministrazione, in cui il sistema sanitario deve avvicinarsi alla vita quotidiana del paziente, stravolgendola il meno possibile. Tra i temi su cui l’oncologia moderna deve confrontarsi troviamo:

- Il trasferimento verso il domicilio del centro gravitazionale della cura;

- il possibile ruolo dei medici di medicina generale e degli infermieri di comunità nel monitoraggio degli aspetti meno complessi del trattamento e dei controlli che seguono al completamento delle cure attive;

- la disponibilità di strumenti digitali di contatto a distanza;

- la necessità di disporre di centri di alta specializzazione per la gestione delle fasi acute di malattia.

Il confronto con le istituzioni e con i rappresentanti dei pazienti ha come obiettivo quello di cercare di riportare ad una dimensione più reale e modulabile la gestione del percorso di cura e di vita delle pazienti con tumore mammario”.

Ultimo aggiornamento

14-06-2023 11:06

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