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Oggi, venerdì 31 maggio 2024, il reparto di Pediatria dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara è stato nuovamente protagonista di un’iniziativa di solidarietà da parte delle Istituzioni del territorio ferrarese.
Questo pomeriggio, infatti, i bambini delle classi IV e V del Doposcuola Biagio Rossetti della Cooperativa CIDAS di Ferrara si sono recati a Cona per visitare i piccoli pazienti ricoverati e consegnare loro un piccolo pensiero. Gli alunni erano accompagnati da Simona Menna, Educatrice referente del Doposcuola B. Rossetti e Chiara Poccobelli, Coordinatrice pedagogica e dei servizi educativi coop. CIDAS. Ad accoglierli il personale medico ed infermieristico del Reparto dell’ospedale di Cona.
IL PROGETTO. Il gruppo educativo del Doposcuola CIDAS della scuola Biagio Rossetti di Ferrara, in accordo con il Comitato dei genitori, ha ideato ed elaborato il progetto “Un sasso per un sorriso”. Si tratta di un’iniziativa nata con il “solo” scopo di regalare sorrisi, in particolare ai bambini che stanno attraversando un periodo della loro vita difficile perché ospiti in ospedale.
Questo progetto prende spunto dall’idea di Heidi Aellig (un’artista svizzera che vive a Recanati nelle Marche), semplice quanto rivoluzionaria nel suo messaggio: si tratta di dipingere sassi e arricchirli con frasi gentili e amichevoli, poi seminarli e “abbandonarli” negli angoli (non troppo nascosti) della propria città perché siano ritrovati da qualcuno. Una volta trovato, il “sasso-sorriso” si potrà tenere con sé oppure rimetterlo in circolazione per regalare altri sorrisi. Questo semplice gesto vuole insegnare che si può dare senza per forza ricevere.
“Abbiamo pensato di apportare una piccola modifica al progetto iniziale – commenta Chiara Poccobelli, Coordinatrice nel Settore Educativo della Cooperativa Sociale CIDAS - consegnando di persona, con una rappresentanza di studenti ed educatrici, i sassi dipinti dai bambini del nostro Doposcuola, al reparto di Pediatria dell’ospedale di Cona. Ringraziamo il personale del Reparto per averci accolto e permesso ai bambini di consegnare le nostre “pietre sorridenti e gentili”.